Purtroppo oggi, a causa di questa pandemia che sta colpendo tutta l’umanità, sono costretto a commemorare i nostri caduti in guerra in modo sommesso e solitario.
A differenza degli anni passati, mi sono pertanto recato presso i monumenti di Monteleone e Ginestra in compagnia dei soli parroci che hanno benedetto le corone prima della loro deposizione.
Quest’anno il ricordo dei nostri cari caduti in guerra è stato ancora più triste non avendolo potuto condividere con l’affetto della popolazione sempre presente in questa importante ricorrenza.
A cento anni dall’attentato di Sarajevo si percepiscono ancora le stesse paure, oggi come allora, sono presenti polveriere sparse in tutto il mondo pronte ad esplodere. L’instabilità medio orientale, del nord e del centro d’Africa, le continue minacce delle dittature, le tensione tra Cina e Giappone e le vicende russo ucraine hanno fatto tornare il mondo multipolare, proprio come allora, con poli di influenze geopolitiche sempre più conflittuali.
Per affrontare l’analisi della grande guerra è necessario compiere una riflessione storiografica e di carattere politico dell’Italia e dell’Europa di allora: il 1915 segna la fine di un trentennio di benessere e prosperità dell’Europa, definita come era della “belle époque”. Quest’epoca, apparentemente prosperosa, in realtà serbava in se tensioni mai risolte, come la crisi balcanica e la tensione sul bosforo in medio oriente.
Gli antefatti e le principali cause della prima guerra mondiale furono, da una parte, l’eccezionale sviluppo industriale dell’Europa e di alcuni paesi del resto del mondo, soprattutto nell’industria bellica, che metteva a disposizione grandissime quantità di armi micidiali e flotte militari, e dall’altra la questione dei balcani, la questione marocchina e l’interesse sul bosforo in Turchia.
La scintilla che fece scoppiare la guerra fu l’attentato di Sarajevo del 28-giugno-1914, dove, per mano terroristica, persero la vita, l’erede al trono d’Austria, il Gran Duca Francesco Ferdinando e consorte. Quest’assassinio venne preso dall’Austria come pretesto per dichiarare guerra alla Serbia.
La dichiarazione di guerra da parte dell’Austria alla Serbia fece scattare in tutta Europa un automatismo che di lì a poco fece mobilitare i vari paesi variamente stretti in alleanze politiche: tripilce intesa, triplice alleanza, duplice alleanza, trattato di garanzia, cordiale intesa e l’intesa.
Tra i favorevoli alla guerra troviamo gli intellettuali del manifesto del futurismo, come il vate Gabriele D’Annunzio, Marinetti, Buccioni e Sironi mentre a sinistra vi erano i così detti interventisti democratici, come Gaetano Salvemini e gli anarco- sindacalisti Benito Mussolini e Filippo Corridoni. Quest’ultimi diedero vita ognuno ad un proprio movimento interventista con la denominazione comune di Fascio. Anche i cattolici italiani si divisero, una parte era contraria alla guerra raccogliendo gli appelli pacifisti di Papa Benedetto XV, mentre un’altra parte dei cattolici italiani seguì la teoria “dell’obbedire e tacere“ formulata dal più importante esponente degli intellettuali cattolici, Padre Agostini Gemelli.
Prevalsero alla fine gli interventisti, inascoltati furono gli appelli accorati di Papa Benedetto XV, il quale considerò la guerra come il risultato dell’egoismo, del materialismo e della mancanza di grandi valori morali e spirituali.
Così il 24 maggio del 1915 Antonio Salandra, sotto la spinta degli interventisti e dei nazionalisti, consegnò la dichiarazione di entrata in guerra dell’Italia.
L’entrata in guerra e la chiamata alle armi di giovani ragazzi e giovani mariti mise in ginocchio l’agricoltura e l’industria agroalimentare dell’Italia. Nel paese non c’erano più i giovani che lavoravano la terra, i beni primari scarseggiavano, soprattutto nelle grandi città, i prezzi salirono in modo vertiginoso con una sempre maggiore perdita del potere d’acquisto da parte delle famiglie.
La popolazione è stanca, donne vecchi e bambini devono provvedere a tutto, soffre per la fame e manca di tutto: pane, pasta, burro, zucchero e verdure.
Il Papa continua a lanciare appelli di pace alle nazioni belligeranti, definendo la guerra come la vergogna dell’umanità.
La grande guerra terminerà il 4 novembre del 1918, lasciando sui campi di battaglia un numero impressionante di soldati morti: 600.000 soldati italiani, 1.400.000 francesi, 1.800.000 tedeschi, 1.300.000 austro-ungarici, 1.600.000 soldati russi, inoltre la guerra lasciò irrisolti i gravissimi problemi che furono la radice della seconda guerra mondiale e aprì le porte alla devastante crisi economica del 1929.
Come vedete cari cittadini le guerre hanno sempre portato e portano soli morti, miseria e sofferenza all’umanità, per questi motivi bisogna cercare di risolvere i contrasti, le controversie ed i problemi attraverso la diplomazia, come è stato fatto recentemente in Siria, dove, le iniziative di alcune potenze mondiali e gli appelli di Papa Francesco, hanno costretto le potenze belligeranti al tavolo delle trattative, evitando così i bombardamenti, su un popolo già stremato dai conflitti interni.
Oggi, 4 novembre, è una data molto importante per la nostra repubblica perché in questo giorno si celebra la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Il mio particolare ringraziamento va a tutte le forze Armate che giornalmente ci difendono e proteggono la nostra incolumità. Grazie a voi tutti: carabinieri, polizia di stato, forestale, finanza, esercito, marina, aeronautica, polizie locali e vigili urbani per questo grosso e importante lavoro che svolgete a nostro servizio e il Corpo Ambientale Nazionale.
Viva le forze armate
Viva l’Italia unita
Viva la repubblica italiana
ELENCO CADUTI DI GUERRA DI MONTELEONE
1-PIETRO DELLA FAZIA MORTO IN CATALOGNA
PRODI MONTELEONESI DELLLA GRANDE GUERRA
2-CAPITANI FRANCESCO
3-CERVI GIOVANNI
4-DE PAOLA LUIGI
5-GATTI ANDREA
6-GIULIANGELI PIETRO
6-LUPI PIO
7-LUPI NAZZARENO
8-LUPI SATURNINO
10-MARCARI DOMENICO
11-PALMA EUGENIO
12-POCHINI LEANDRO
13-PICCARDI PIO
14-ROSSI NATALINO
15-RANALDI ANGELO
16-SANESI ANTONIO
17-SANESI GIAVAN BATTISTA
18-SELLI DAVID
19-VITTORI DOMENICO
20-TOMASSETTI LUIGI
MORTI PER DISAGI DI GUERRA
21-DESIDERI FORTUNATO
22-DE MARCHIS LUIGI
23-GATTI MARIO
24-LUPI FRANCESCO
25-PECORONI AUGUSTO
CADUTI DELLA II GUERRA MONDIALE
26-ROSSETTI ZEFFERINO
27-SANESI OLIVO
28-POCHINI ETTORE
29-BONANNI VITTORIO
30-ALLEGRINI ANTONIO
31-ROSSI ANTONIO
ELENCO CADUTI DI GINESTRA
CADUTI DELLA GRANDE GUERRA
1-ANGELUCCI SETTIMIO
2-CALCONI RAIMONDO
3-CECCA GIUSEPPE
4-COSTANTINI GIOVANNI
5-DE SANTIS DAMIANO
6-DE SANTIS GIUSEPPE
7-FABIANI AURELIO
8-FERRI VINCENZO
9-FIORAVANTI FERNANDO
10-VALERI ANTONIO
CADUTI DELLA II GUERRA MONDIALE
12-CECCA GIUSEPPE
13-FABIANI ANTONIO
14-LUCANTONI LORENZO
15-MARCOTULLI TORQUATO
16-SCIARPELLETTI DOMENICO
17-TOCCI EMILIO
18-TULLI PASQUALE
19-CECCA NELLO
20-PICCARDI SABINO
21-FERRI ROBERTO