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Monteleone Sabino: ricordo in onore dei nostri caduti del XXIV Aprile 1944

2020
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Il Corpo Ambientale presente alla cerimonia depone la corona ai Caduti

Non potendo commemorare i nostri caduti al monumento loro dedicato a causa di questa insidiosa pandemia che sta flagellando il mondo intero, li ricorderò con questo breve post e renderò loro omaggio, recandomi al monumento con il parroco della parrocchia di Poggio Moiano e Ginestra per la benedizione e la deposizione di una corona di alloro ai piedi del monumento e di un’altra corona al sacrario del cimitero. Il 24 Aprile 1944 i tedeschi ritrovavano nei pressi di S.Vittoria e precisamente ai margini del fosso denominato Lanciatti, il corpo senza vita di un

giovane soldato tedesco. Il soldato, secondo alcune testimonianze, fu barbaramente ucciso con un’arma da taglio, presumibilmente con una roncola e, questo scenario, ci fa presupporre che non fu un assassinio della resistenza partigiana ma, con molta probabilità, un’uccisione a sfondo passionale, ma di questo i tedeschi non né tennero assolutamente conto. Il rinvenimento del soldato morto fece immediatamente scattare un ampio rastrellamento nelle campagne circostanti alla ricerca di persone da catturare per la fucilazione, come recitava la legge di guerra emanata dal Fuhrer Adolf Hitler: per ogni soldato tedesco ucciso, dieci italiani sarebbero stati fucilati.

La caccia all’uomo si diramò da S.Vittoria a Villa Pepoli passando per loc. Prata, Larghi e Costa Grilli fino ai confini con Poggio Moiano, proseguì per Loc. Matoni ,Cucchiana, Casarine fino ad arrivare in loc. Colle Santi dove, molto probabilmente, si completò la battuta all’uomo.Terminato il rastrellamento, tutti i fermati, circa 150 persone, furono radunati nel prato davanti al Santuario di Santa Vittoria. Iniziò subito una prima selezione, i tedeschi liberarono donne e anziani, rimasero così nel luogo di ammassamento, pochi compaesani in attesa della loro sorte, nei volti dei pochi rimasti traspariva lo spavento e l’incredulità per quello che stava accadendo.La scelta dei poveri martiri, purtroppo, non tenne conto dell’aspetto sociale e famigliare, ma solo di quello politico e, proprio per questo motivo, trovarono la morte padre e figlio. Alle ore 19,00 di quel 24 Aprile 1944 un plotone delle SS venuto da Rieti per compiere l’eccidio, fucilò senza pietà i nostri poveri

compaesani innocenti che rispondono a :Giuseppe Angelici di anni 28, Giovanni Capitani di anni 63, Angelo Tomassetti di anni 33, Luigi Petrini di anni 34, Giuseppe Petrini di anni 77, Felice Rossi di anni 45, Angelo Bonanni di anni 41, Giuseppe Lupi di anni 40, Egisto Fornara di anni 27, Angelo Allegrini di anni 39. Inoltre, fu uccisa anche un’altra persona che si trovava a passare nella zona, diretta a Pozzaglia suo paese d’origine: Aurelio Mancia di anni 45Questa amministrazione, oltre alla stampa del libro che ricostruisce la storia di questo efferato eccidio, vuole intitolare ai nostri caduti alcune vie che i nostri martiri percorrevano quotidianamente per recarsi nelle campagne a svolgere le loro attività lavorative di agricoltura e di pastorizia, le stesse vie che percorsero i soldati tedeschi durante il rastrellamento.Commemorare ogni anno tutti i nostri caduti per me è sempre una sofferenza interiore, difficile da descrivere. Ho ricordato e ricordo sempre i nostri martiri con grande rispetto, umiltà, passione e con intensa emozione, emozione che rimarrà sempre viva nel mio cuore.VIVA LA LIBERTÀ VIVA I NOSTRI CADUTI VIVA L’ITALIAIl Sindaco Angelo Paolo Marcari

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